La Confederazione Italiana dei Campeggiatori https://www.federcampeggio.it/, Ente Morale presente sul territorio nazionale con 14 Federazioni Regionali e oltre 120 club, ritiene ampiamente condivisibili la proposta del consigliere provinciale Faistnauer e del Suedtiroler Bauernbund per introdurre anche in provincia di Bolzano la formula del turismo rurale agri camping presente da oltre 30 anni in altri paesi europei per favorire il servizio di accoglienza ai turisti in camper.
Secondo APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, il turismo in camper in Italia sta crescendo costantemente ormai da diversi anni, sia per quanto riguarda i camper immatricolati in Italia, sia per quelli provenienti dagli altri Paesi dell’Unione europea. Il 2020 ha fatto segnare in Italia un aumento del 7,68% rispetto all’anno precedente e nel 2021 si è registrato un ulteriore aumento dell’11,92%. E poi c’è il turismo in camper, che arriva dagli altri Paesi europei. I camper circolanti in Europa sono oltre 2.600.000, si parla quindi di un vo-lume di turisti itineranti notevole e l’Alto Adige è una destinazione molto appetibile. La pandemia poi ha avvicinato al mondo del camper persone, che fino a quel momento non solo non avrebbero mai pensato di interessarsene, ma lo rifiutavano sdegnate etichettandolo in modo negativo. Questo cambiamento ha modificato anche il concetto stesso di “vacanza in camper” sostituendolo spesso con “vacanza in plein air”. Il turismo in plein air è caratterizzato da attività destagionalizzate: i camperisti si muovono tutto l’anno, la vacanza non è più solo il classico periodo di 2 o 3 settimane di soggiorno estivo, ma anche i fine settimana, i ponti, i periodi autunnali e primaverili sono “vacanza”. Pertanto, per il turista itinerante, l’esigenza fondamentale è quella di trovare approdi per la sosta 365 giorni all’anno.
Ne Il futuro del turismo in Alto Adige 2030 redatto da Eurac Research (pag. 9) si sottolinea come “Campeggio e attività all’aria aperta (outdoor) nella natura godono di una popolarità crescente. L’interesse sempre maggiore per la natura e il paesaggio solletica il desiderio di esplorare le destinazioni di propria iniziativa. Al di là dell’ambiente alpino d’alta quota, l’Alto Adige offre sostanzialmente un’esperienza ordinata e controllata della natura.” Pag. 21 “In media, in tutto il territorio altoatesino, sono le tematiche ospitalità, escursionismo, relax/ ricreazione, attrattività del paesaggio, qualità dell’accoglienza, attenzione alla famiglia e, infine, gastronomia e prodotti regionali degli esercizi ricettivi che richiamano maggiormente i turisti, come è emerso da un ampio sondaggio condotto tra le strutture ricettive. Prevalgono i fattori contestuali e i cosiddetti fattori soft, che intervengono nelle relazioni interpersonali tra turista e ospite. Le componenti infrastrutturali, ad eccezione della qualità dell’accoglienza, non sembrano svolgere un ruolo particolarmente importante.” Pag. 34 “In futuro sarà necessario rafforzare, anche la cooperazione tra turismo e altri settori dell’economia e della società, come l’agricoltura, il commercio al dettaglio e lo sviluppo delle singole località. In tale contesto, è stato dato partico-lare risalto alla cooperazione tra turismo e agricoltura come uno dei capisaldi dello sviluppo dell’Alto Adige. Solo attraverso una cooperazione trasversale si riuscirà a perseguire un modello turistico di successo”. Tutti aspetti facilmente riscontrabili in un’accoglienza in ambito rurale, una proposta che si ispira all’ecoturismo, comporta un minimo impatto ambientale in quanto non prevede cementificazione ed è centrata sullo sviluppo del territorio e dei suoi prodotti.
Non si va certo in camper per risparmiare. Il camperista ha una capacità di spesa medio-alta e alta: chi acqui-sta e viaggia in camper, contrariamente a vecchi luoghi comuni, è una persona che gode di un certo benessere economico. Nei luoghi che visita porta soldi, fa girare l’economia: questo significa andare al ristorante, acqui-stare prodotti locali, visitare musei, ecc.
Oggi l’utilizzo del camper è ampiamente diffuso in tutte le tipologie di persone, coppie, famiglie con bambini, persone di diverse fasce di età e più di un terzo porta con sé il proprio animale domestico. Il camper è una soluzione ideale anche tra i pensionati, che nello scegliere questo tipo di soluzione richiedono un minimo di comfort per godere al massimo del proprio tempo libero in qualunque momento. Sono persone che tendono a viaggiare tutto l’anno, anche in bassa stagione, si tratta quindi di un gruppo di potenziali clienti molto interessante per chi mette a loro disposizione spazi per sostare e quindi anche una grande risorsa per i territori, che riescono ad attirarli. Il camperista è comunque un consumatore attento e interessato. Una gran fetta di chi fa vacanza in camper di solito sceglie mete lontane dagli assembramenti, non disdegna piccoli borghi, parchi naturali, sagre e manifestazioni nelle piccole cittadine, concludendo spesso la vacanza portandosi a casa le specialità enogastronomiche locali come vini, formaggi, salumi, olio e tartufi.
La pandemia, l’esigenza di trascorrere vacanze all’aria aperta e con i propri famigliari, inclusi i propri animali domestici, ha accelerato un processo già in atto da qualche anno, attirando sempre più persone desiderose di partire per un ponte o anche solo per un weekend. Non è necessario prenotare, si parte quando si è pronti, anche all’ultimo minuto, si può cambiare mèta in base al meteo e modificare il percorso quando si vuole. Il turista itinerante in genere è curioso e decide spesso solo nel corso del viaggio, se non alla fine della giornata, dove si fermerà. Per i gestori dei campeggi l’apertura di punti sosta e l’aumento del numero di piazzole a di-sposizione dei camper viene ancora considerata una minaccia. Al camperista non dispiace pagare il giusto per un servizio richiesto e l’idea che i camperisti si fermino solo in piazzole economiche o che tutto debba sempre essere gratuito, non è assolutamente corretta. Se moltissimi amano soggiornare in campeggio, perché logicamente i servizi sono numerosi e funzionali (servizi igienici, ristorante, piscina, spazio giochi, animazione …) altri richiedono soltanto uno spazio dove sostare in sicurezza. E non è una novità se gli stessi gestori dei campeggi se ne sono accorti e si stanno adeguando (o lo hanno già fatto) affiancando alle loro strutture, zone specifiche per i camper.
Ben venga la possibilità per i contadini di montagna di aprire un agri camping, un’attività particolarmente innovativa, in grado di intercettare l’interesse di moltissimi turisti itineranti desiderosi di andare alla ricerca di esperienze sempre nuove. Per tale ragione, quella di poter sostare con il proprio camper in un’azienda rurale può essere il connubio ideale per abbinare una vacanza on the road e un soggiorno nella natura. Ma non solo ambiente, anche relax offerto dal numero limitato di presenze, buon cibo a km zero, scoperta delle tradizioni locali: nella sosta nel maso si ha la possibilità di comprendere un territorio e di scoprirne anche i lati più nascosti.
L’istituzione di nuovi punti sosta limiterebbe anche il continuo contenzioso con i comuni per le violazioni di legge nell’emanazione di provvedimenti illegittimi e le indebite installazioni dei divieti di sosta che precludono la circolazione e la sosta dei camper, con costi a carico della collettività, per poi doverli revocare in seguito ai ricorsi degli utenti sanzionati. Vedasi le numerose sentenze tra cui, per restare in provincia, quella del TAR di Bolzano (n.69 del 19/3/2019) contro il comune di Terlano (ordinanza anticamper n. 20/2017), il comune di Ultimo costretto a revocare per ben 2 volte le sanzioni emesse (n.2/2021 e 11/2021), Dobbiaco (Giudice di pace 49/2019 e 38/2021)
Confedercampeggiatori sostiene il turismo itinerante perché lo ritiene una risorsa, anche se scarsamente stimata da molti amministratori, che si ostinano a installare divieti palesemente illegali. È un turismo sostenibile perché favorisce la distribuzione sul territorio evitando i grandi concentramenti, la stessa Commissione Tra-sporti e Turismo del Parlamento Europeo afferma che “Si riconosce il contributo del Turismo Itinerante così come quello del turismo su caravan e autocaravan, nel ridurre gli effetti negativi del turismo di massa (…). Si sottolinea il bisogno di promuovere misure di sostegno che contribuiscano al suo sviluppo, in particolare per rimediare alla mancanza di strutture attrezzate”
Confedercampeggiatori è convinta che l’agricampeggio possa rappresentare a tutti gli effetti un’ottima soluzione per dare un nuovo impulso all’attività rurale e che anche la Provincia di Bolzano non debba perdere l’occasione.
Giovanni Grassi | Franco Frizzera |
Presidente Nazionale | Consigliere nazionale |
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